AkamiGusto sono una squadra ed un sogno verso un obiettivo lontano. Siamo complessi e ci appassioniamo alla nostra comunità, per questo cerchiamo di dare profondità ad Akami, per questo vogliamo raccontarvi persone e sogni del progetto AkamiGusto
Jacopo e Marco
Marco in un giorno di qualche anno fa, tra una serata con i suoi Cavemen coni quali suonava il basso e uno spettacolo al Teatro Goldoni di Bagnacavallo ha un sogno. Concepisce un modo di fare ristorazione che facesse vivere le sensazioni e la dolcezza delle cene nelle case contadine. La porta era sempre aperta per chi fosse di passaggio quindi la tavola era per tutti.
La cena diventa il luogo dei racconti gastronomici, dove l’oste picaro riporta i profumi, i sapori e le tradizioni scoperte nei suoi viaggi.
Jacopo in un giorno di qualche anno fa torna da Senigallia e tra Sport in Darsena che nasce con il Circolo Velico Ravennate e Digita, evento sulla divulgazione scientifica, concepisce un modo di fare ristorazione che riesca a conciliare il servizio e la ricerca, l’iniziativa e la comunità.
Il locale diventa il luogo in cui cresciamo e si costruiscono le condizioni per far crescere le persone intorno a noi: i vicini, i collaboratori, gli amici.
La squadra
Un’idea un concetto un’idea finchè resta di due persone è soltanto un’astrazione. E le astrazioni si raccontano, non si bevono e non si mangiano.
Il sogno di Akami si è andato a costruire un po’ alla volta ed il ruolo più importante l’ha avuto la squadra. Tutte le persone del progetto AkamiGusto hanno contribuito a portarlo fino a dove siamo adesso, con il Fulèr e il Brancaleone.
Qualcuno per poche ore qualcuno per anni, tutti si sono rimboccati le maniche per rendere i locali di Akami casa di tutti.
Il piacere della ricerca
La ricerca è un istinto umano.
Non serve guardare alla NASA o al CNR per trovare quello che è in ognuno di noi.
Studiare la tradizione, osservare l’innovazione e cercare stimoli eterogenei per migliorare i piatti e le nostre bevande è nel DNA umano.
Cerchiamo di farlo valorizzando le nostre esperienze, dando così una grande importanza al percorso che ognuno fa nella vita.
Crediamo che il risultato della formazione che facciamo al nostro interno, del confronto continuo che ibrida cucina, sala e cocktail bar sia unico. Ci sembra tale adesso, lo pensiamo così nella prospettiva degli anni a venire.
A fianco a noi cresce la nostra biblioteca e con lei persone e sogni del progetto AkamiGusto.
Il Nome
Il nome del progetto è molto più di un semplice nome: contiene l’essenza del nostro rapporto con la cultura culinaria.
“a ca’ mi'” è una tipica espressione di noi romagnoli, appassionati delle dispute nell’agone della piazza ma con la certezza che si parta da casa propria. Quando torno “a ca’mi'” è perchè ho bisogno di ritrovare lo spazio della famiglia e il mio spazio e sarà sempre protetto, qualsiasi cosa succeda.
La parola “AKAMI” viene dal Giappone, luogo di scorribande gastronomiche di Marco e della sua cultura profonda del tonno. AKAMI è il nome della carne del che genericamente si usa per il sushi.
Ne risulta un nome che è diventato il nostro mantra: viaggiare sì ma per arricchire e tornare alle origini.